Voto: 6,5
Prezzo medio: 22 €
Via dei Savorgnan 99, Roma (zona Torpignattara)
Giorno di chiusura: domenica
Tel: 0645421780
Trattoria rustica e casereccia fuori dal solito circuito. Vi siamo approdati un giovedì sera in un’ora nemmeno troppo tarda e con nostra grande meraviglia abbiamo appreso che i tavoli delle due ampie sale di cui dispone il locale erano tutti occupati! Ci siamo allora adeguati al cortile interno (pieno anch’esso) dal quale ci siamo alzati, complici i funghi caloriferi sotto i quali ci siamo arrostiti e il vino rosso della casa (acquoso) che non siamo mai soliti lesinare, con un gran mal di testa. Prima di esaminare le varie portate una nota sul servizio, rapidissimo, direi anche troppo, che insieme alla consistenza di alcune portate ci ha fatto ragionevolmente dubitare della “pronta” cottura di alcuni dei piatti ordinati.
Cominciamo dagli antipasti: abbiamo preso degli ottimi carciofi fritti per nulla “oleosi”, un delicato sfilaccio di cavallo su letto di rucola e grana, dei peperoni anonimi, coppiette di cavallo dure e troppo piccanti e un saporito mix di melanzane a funghetto ed olive snocciolate. I primi, arrivati a tempo di record, tradivano come già detto una scarsa attenzione alla cottura: rigatoni con sugo di coda alla vaccinara decisamente duri e gommosi e gramiccia (simile ai tagliolini per intenderci) scotta, con condimento di animelle noci e carciofi. Ad onor del vero se la pasta non ci ha soddisfatto nemmeno un po’ va detto che i condimenti erano invece sopra la media: molto saporito il sugo di coda, delicato e particolare quello con le animelle. Passiamo ai secondi: anche qui la cottura della bistecca alla brace e degli arrosticini di pecora non ci ha per nulla entusiasmato, mentre l’anomala e saporita coda alla cacciatora era invece di giusta cottura ma decisamente troppo grassa. Contorni semplici, ma particolari e gustosi: pasticcio di spinaci e patate, funghi al forno e puntarelle con alici, ormai piuttosto rare da trovare.
In chiusura del pasto ci siamo visti offrire un bicchiere di Romanella con croccanti ciambelline al vino: abbiamo notevolmente apprezzato sia il classico e sfizioso intingolo, sia il gesto, purtroppo assai desueto.
Ambiente rustico, porzioni generose, e prezzo più che onesto garantiscono a questa trattoria un notevole afflusso giornaliero quindi la prenotazione è d’obbligo.
C.P. (14/12/2006)
lunedì 5 novembre 2007
Betto e Mary
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