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mercoledì 7 maggio 2008

A casa di Alberto


Voto: 7-
Prezzo medio: 29 €
Via Prenestina 245-251, Roma
Giorno di chiusura: sempre aperto, domenica anche a pranzo
Tel: 06296387
Web: www.acasadialberto.com

Il ristorante pizzeria “A casa di Alberto” (mutuato dal tipico “chez” dei cugini ristoratori transalpini) è di recentissima apertura, ma già fin d’ora possiamo dire che ci è sembrato un buon indirizzo da tener d’occhio: ha, come è ovvio dato il recente avviamento, ampi margini di miglioramento, ma parte senza dubbio da una buona base. Il ristorante è composto da un unico locale (più un altro grande ambiente al piano inferiore che sarà probabilmente presto aperto al pubblico) che abbiamo trovato accogliente e arredato con gusto, in modo moderno e colorato.
Cominciamo scegliendo dalla lista degli antipasti una mozzarella di bufala aversana piuttosto ordinaria e una ricottina di bufala con miele e pistacchi di Bronte che invece ha ben appagato il nostro palato. Proseguiamo quindi con dei maccheroncini all’amatriciana con pecorino e vinacce: sugo saporito ma un po’ slegato dalla pasta.
Come secondi la scelta non è vastissima, e comprende tre classiche preparazioni romane, tra cui trippa e fagioli con le cotiche, e carne di manzo. Noi abbiamo provato (in un crescendo gustativo): la bistecca, ben cotta e molto saporita ma piuttosto grassa, la tagliata di manzo alle erbe di campo sulla quale non abbiamo trovato nulla da eccepire se non una cottura non perfettamente conforme a quella richiesta, e un filetto al martini rosso e ribes che merita davvero un plauso. Patate al forno calde e saporite giunte però al tavolo a carne terminata (attenzione questa che ahimè troppo raramente viene osservata..).
Segnaliamo inoltre, in positivo, il cestino del pane con diverse specialità (olive e uvetta) e un servizio informale ma attento, affidato ai tre giovani camerieri. Una nota di demerito va riservata invece alla pizza: le due provate presentavano una mozzarella un po’ troppo sciolta, e delle melanzane particolarmente secche. Ad onor del vero va però anche detto che la pasta è fina, leggera e ben cotta, quindi confidiamo che si sia trattato di semplici “peccati di gioventù”...
La carta dei vini, che presenta ricarichi medi, dovrebbe a nostro avviso essere leggermente ampliata, magari con qualche proposta proveniente dal territorio. Noi, su consiglio dell’affabile cameriere, abbiamo provato un Morellino di Scansano DOC dell’azienda agricola Boschetto di Montiano, buono ma forse non perfettamente idoneo all’ abbinamento con le carni ordinate…
Al termine del pasto un caffè tutto sommato ben riuscito: giusto di estrazione e dal buon aroma, anche se appena lungo e dalla crema una punta troppo sottile. L’ottimo amaro Unicum ci è infine stato gentilmente offerto dalla casa.
Insomma, considerando la fase di rodaggio iniziale che sta attraversando questo ristorante, i presupposti ci sono tutti per rivedere, in futuro, al rialzo il voto, che comunque già fin d’ora ci sentiamo di collocare ampiamente sopra la sufficienza.


C.P. (29/4/2008)