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mercoledì 20 maggio 2009

Anema e Cozze


Voto: 6
Prezzo medio: 30 euro

Galleria Commerciale Porta di Roma – via delle Vigne Nuove
Giorno di chiusura: sempre aperto
Tel: 0687074282


Ricordo quando l’avvento della primavera andava di pari passo con le proverbiali gite domenicali fuori porta: relax, aria buona e una bella mangiata con specialità casereccie per riprendersi nel corpo e nello spirito dallo stress della settimana lavorativa. Oggi invece, risucchiati sempre più spesso nel vortice della domenica di shopping selvaggio al centro commerciale, dobbiamo nostro malgrado (mio, perlomeno), cercare di lenire i consumistici fervori trovando (temporaneo ed effimero) scampo in uno dei molteplici luoghi di ristoro che ormai è possibile trovare in queste gigantesche strutture.
Anema e cozze è uno di questi, locale dalla vocazione marinara e napoletana all’interno di quel mostro tutto cemento e ninnoli che è il centro commerciale Porta di Roma. La sala è carina e spaziosa, le tinte azzurrine e l’arredamento rendono conto dell’ispirazione marinara del locale, nonché della suggestiva città partenopea.
Provati nel fisico dall’estenuante maratona degli acquisti da cui sembra non sia possibile esimersi una volta entrati nell’opulento complesso, decidiamo di cominciare il pasto con un antipasto di pesce, la cosidetta “cozziata”, descritto nel menù come per due persone, cosa giustificata solo dal prezzo, data la scarsa quantità. Sulla qualità però nulla da eccepire: impepata di ottime cozze fresche, tonno al pomodoretto, gamberetti, polpi con fagioli cannellini che si squagliavano in bocca. Non abbiamo potuto però far altro che notare la scarsità delle portate a fronte del prezzo anche riguardo all’altro antipasto, un mix di fritti. Vedersi poi recapitare al tavolo l’insalata con filetti di tonno col medesimo a parte, costretto in un’ antiestetica scatoletta, non è stato proprio il massimo. Indubbiamente meglio l’insatata con polpo grigliato, pur se sempre in modesta porzione. Per saziare gli appetiti resi ostili dal frenetico ed estenuante pomeriggio comprereccio, ci vediamo costretti ad ordinare anche una pizza, margherita nella fattispecie. La bontà e la freschezza degli ingredienti non bastano però a controbilanciare la disomogenea cottura. Prezzi (per buona parte del menù) un po’ troppo elevati (2 euro di coperto…grrrr!), considerata oltretutto la locazione, prodotti di buona qualità e più di qualche pecca tutt’altro che veniale, per quella che in definitiva risulta una sufficienza stiracchiata.

C.P. (5/4/2009)

Il Paradiso Terrestre

Voto: 7,5
Prezzo medio: 40 euro
Via delle Capannelle 142, Roma
Giorno di chiusura: mercoledi
Tel: 0672900-285/324

Quello di cui vi parliamo oggi è un ristorante in zona Capannelle, il Paradiso Terrestre, che dal 1944 offre oltre alla normale ristorazione anche la disponibilità per ricorrenze, ricevimenti e meeting. Immersa nel verde del parco degli acquedotti e circondata da un ampio parcheggio, la grande struttura può ospitare un elevato numero di persone. Peccato che alcune sale risentano di arredi eccessivamente old-fashoned. Potendo scegliere, consigliamo vivamente la sala entrando a sinistra, con taglio più moderno e completamente vetrata, che offre una splendida visuale sulle rovine del parco degli acquedotti. Nel grande atrio trova posto il pantagruelico menù a buffet, che con 12 euro vi permette di attingere liberamente alle fresche squisitezze proposte.
Il servizio si è mostrato attento ma non fastidioso, sebbene sia scivolato nell’offerta del vino, presentatoci come “una falanghina”, “un greco di tufo” ecc, eludendo per di più l’assaggio del medesimo. Pane fresco e fragrante, guardaroba gratuito a disposizione dei clienti, carta dei vini solo su richiesta e menù delle portate ridotto all’osso e indegnamente stampato su un foglio volante, a completare il quadro preliminare.
Passiamo quindi alla descrizione dei cibi: per primo abbiamo assaggiato i tonnarelli allo scoglio, di ottima cottura e qualità delle materie prime, che però scarseggiavano un po’ in quantità. I secondi di pesce non hanno tradito le aspettative: ottimo e abbondante l’arrosto misto di astice, mazzancolle e gamberi, croccante ma un po’ sciapino il fritto misto di calamari e gamberi, fresche e cotte in modo giusto sia l’orata che la spigola. Ad accompagnare le ittiche portate (anche fisicamente nell’atto dell’arrivo al tavolo, e non è cosa da poco in genere) patate fritte gustose ma scarsine, cicoria ripassata molliccia e con troppo aglio, e uno strepitoso carciofo alla romana, morbido e aromatico.
Chiusura in grande stile col capitolo dolci, che conferisce un buon mezzo punto al voto finale: fragole con panna leggerissima, delizioso profiteroles ricoperto di crema al limone e ottimo tiramisù leggero ma con i savoiardi leggermente troppo inzuppati. In chiusura del pasto caffè dalla crema elastica ma appena sovraestratto. Peccato in un ristorante del genere non vedersi offrire un digestivo, ma questo gesto sembra a quanto pare ormai appartenere ad un'altra epoca.
In conclusione una ristorazione di buona qualità a prezzi ragionevoli.

C.P. (29/3/2009)