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lunedì 5 novembre 2007

Trattoria Pizzeria L'Angolo Romano

Voto: 7-
Prezzo medio: 25 €
Via delle Giunchiglie 49, Roma (zona Centocelle)
Giorno di chiusura: martedì
Tel: 0624407769
Email: angoloromano@libero.it

Siamo nella periferia romana, precisamente nel quartiere di Centocelle. La trattoria di cui vi parliamo, denota una curiosa attenzione per gli interni che trova in un efficace contrasto visivo la sua caratteristica peculiare; inoltre è quello che si potrebbe definire un locale “di sostanza”: al termine del pasto lo stomaco difficilmente risulterà inappagato, perlomeno in termini quantitativi.
Il contrasto cui si accenava in precedenza si realizza con un arredamento rustico, in cui predomina abbondantemente l’uso del legno, cui fanno però da contraltare moderni lampadari d’alluminio che scendono dal soffito ad illuminare distintamente i tavoli e che contribuiscono a conferire all’intero ambiente una calda e soffusa penombra.
All’ingresso sono immediatamente visibili il forno a legna e la “zona brace”, che comprende le molteplici varietà di carne da tagliare all’occorrenza. La sala principale è di media grandezza e ad essa si aggiunge un ulteriore sala al piano inferiore che però viene verosimilmente utilizzata solo per giornate di particolare sovraffollamento o eventi appositamente organizzati.
Passiamo alla cucina: in menù qualche piatto romano, come d’altra parte suggerisce e rende doverosi il nome stesso del locale, e diverse specialità sarde, legittimamente ispirate alla tradizione culinaria dell’affascinante terra di provenienza dei proprietari; nel menù è altresì annessa una piccola sezione facente funzione da seppur magra carta dei vini, nella quale però dei prezzi mediamente elevati non trovano giustificazione dall’indicazione delle relative case di produzione.
Abbiamo iniziato il pasto (dopo un attesa un tantino eccessiva) con una bruschetta dorata a puntino sulla brace con dell’ottimo lardo di Colonnata. A seguire sono pervenuti alle nostre ormai fameliche fauci dei gustosi rigatoni all’amatriciana sui quali un paio di “sgommarelli” aggiuntivi di sugo non avrebbero assolutamente sfigurato e dei tonnarelli al salmone parzialmente crudi, che recuperavano però nel condimento, davvero delicato e cremoso.
Per secondo non abbiamo potuto esimerci dall’assaggiare la ciccia esposta nell’apposito bancone, a 4 euro l’hg: abbiamo provato quella argentina, magrissima, ma meno saporita di quella nostrana, anch’ essa peraltro piuttosto magra e di taglio notevolmente più rappresentativo. Dalle restanti varietà (danese, irlandese e francese), che abbiamo preferito tralasciare, traspariva invece un’ abbondante eccedenza lipidica. Ad accompagnare la carne meglio i broccoli ripassati (verdura cotta del giorno) della cicoria saltata in padella, un po’ “moscia” per i nostri gusti.
Per dolce un ghiotto tiramisù all’ amaretto dalla crema un filino troppo pesante: per chi non volesse arrischiarsi sull’azzardato ma efficace accostamento, si può optare anche per la versione tradizionale.
Cestino con pane freschissimo, vino della casa freddo e acquoso, acqua calda spacciata per caffè, servizio lentino e un po’ sommario, illecita presenza del coperto e amaro gentilmente offerto a fine pasto, completano il quadro generale di questa trattoria, che pur presentando qualche piccola manchevolezza, ben si mantiene al di sopra della sufficienza.

C.P. (24/10/2007)

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