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giovedì 25 dicembre 2008

Da Augusto

Voto: 7
Prezzo medio: 23 €
P.za de Rienzi 15, Roma (zona Trastevere)
Giorno di chiusura: sabato a cena e domenica
Tel: 065803798

Augustarello, come viene amichevolmente chiamato dai trasteverini che lo frequentano assiduamente, è sinonimo di cucina genuina e casareccia, e a testimonianza di ciò è sempre pieno, con una lunga fila fuori il locale ad aspettare che si liberi qualche tavolo, o qualche “mezzo tavolo”, visto che potrà capitarvi di mangiare gomito a gomito con dei perfetti sconosciuti! La trattoria è composta da due piccole salette ad alta densità di tavolini ed è certamente quanto di più essenziale si possa immaginare: tovaglioli di carta, vino soltanto della casa, conto scritto a mano sulla tovaglia, di carta anch’ essa! Definire il servizio informale è una metafora, i piatti arrivano alla velocità della luce, testimoniandone la cottura non certo estemporanea, ma dato il velocissimo ricambio di commensali e la moderatà varietà di piatti, quasi non ce se ne accorge. Magari però avere il tempo di mandare giù il boccone prima di vedersi recapitare la portata successiva non guasterebbe…
Questa è una delle poche trattorie di Roma in cui si rispettano ancora gli appuntamenti settimanali del calendario gastronomico romanesco, quindi non chiedete gnocchi se non è giovedi, il baccalà viene servito solo e rigorosamente il venerdi, e se volete gustare una trippa a regola, fateci un salto il sabato! (a pranzo, dato che il sabato sera è chiuso). Dei piatti disponibili al momento del nostro pasto, abbiamo scelto una cacio e pepe perfettamente mantecata, con il buon pecorino romano, una matriciana giustamente al dente col sugo buono e saporito, ma colpevolmente spolverato di peperoncino, e una polenta con sugo di spuntature (o in alternativa di salciccia) veramente da applausi! Per secondo abbacchio alla cacciatora morbido, magro e gustoso, servito però in un guazzetto d’olio un tantino eccessivo, ma in un locale di questo tipo poco male: una fetta di pane (freschissimo) e la scarpetta è servita.
Incuriositi dall’elevato numero di ordinazioni del tiramisù fatto in casa decidiamo di verificarne la causa, nonostante lo stomaco fosse già più che soddisfatto: buono, ma fatto col pan di spagna in luogo dei savoiardi e con la crema non proprio leggerissima.
Insomma non si va certo da Augustarello alla ricerca di un servizio d’eccellenza o di preparazioni raffinate, ma per gustare piatti semplici e genuini come quelli della tradizione romana, a prezzi onesti (che, data la zona, non è cosa da poco) è sicuramente un indirizzo che non tradisce le aspettative.
Al termine del pasto consigliamo di gustare il buon caffè e il folclore tipico trasteverino al bar S. Calisto (nell’omonima piazza) e una visita al Museo di Roma in Trastevere (in p.za S. Egidio), dove potrete ammirare la mostra permanente degli splendidi acquarelli di Ettore Roesler Franz della “Roma Sparita”, un suggestivo viaggio nella memoria vissuto nel rione più pittoresco di Roma nostra.

C.P. (23/12/08)

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