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venerdì 12 dicembre 2008

Arancia Blu

Voto: 7½
Prezzo medio: 37 €
Via Prenestina 396, Roma
Tel: 064454105
Web: www.aranciabluroma.com


L’arancia Blu si trasferisce dopo molti anni da San Lorenzo al Prenestino, una zona certamente di minore appeal sia turistico che giovanile, ma siamo sicuri che questo locale saprà ritagliarsi di nuovo un target di affezionati clienti. E’ sintomatica la frase scritta sulle tovagliette: “Da molti l’alimentazione e la gastronomia vegetariana sono considerate come qualcosa di poco piacevole, monotono e punitivo. Noi cerchiamo di dimostrare il contrario.”. Questa dichiarazione di intenti non viene assolutamente tradita da questa enoteca con cucina vegetariana creativa e sfiziosa. L’ambiente è caldo e rilassante, con luci soffuse e musica di sottofondo, abbondante l’uso del legno e numerose le bottiglie di vino e i libri che trovano posto sulle pareti.
Il servizio è gentile e abbastanza preciso e la lista dei vini è davvero interessante e fornitissima, seppur dai ricarichi un po’ troppo alti: provenienze da tutta la penisola con importanti profondità d’annata, etichette d’oltralpe e addirittura d’oltreoceano, diverse bollicine e numero variabile di vini alla mescita in funzione delle serata, con un minimo garantito di quattro. Segnaliamo infine la presenza di due convenienti menù degustazione a 34 euro.
Iniziamo quindi con l’aperitivo della casa: un calice di bollicine e un fritto misto vegetale croccante e per nulla unto, di cui però avremmo preferito non trovar traccia nel conto. Positiva menzione merita il cestino di pane con molteplici varietà, tra cui olive e pomodoro. Come antipasti assaggiamo delle patate al forno con erbe aromatiche, fonduta di taleggio al latte crudo della Val Sassina e tartufo nero semplicemente squisite e gustosissime, uno sformatino di asparagi con julienne di porri croccanti, ottimamente accostato nei sapori, un’ onesta quiche con scalogno e formaggi erborinati e una delicata insalata di carciofi crudi su un letto di humus. Proseguiamo quindi con una lasegnetta con asparagi e Castelmagno solo discreta, dei ravioli ripieni di ceci e noci con salsa di parmigiano e rosmarino che ci hanno entusiasmato, ad un tempo delicati ma esaltati dalla nota decisa del rosmarino, e infine dei saporiti conchiglioni di pasta all’uovo trafilati in bronzo con broccoletti siciliani piccanti, olive nere, capperi, pomodori secchi e pinoli, omogenei in un gusto dove però ogni ingrediente trova la sua dignità. Capitolo secondi: esigua ma gustosa la parmigiana di carciofi, irrisorie nella porzione e carenti nel gusto le polpettine speziate di lenticchie con granella di pistacchi e salsa tzatziki (felafel-style). Ad accompagnare il pasto abbiamo scelto un buon Refosco Dorigo del 2006, dal ricarico come già detto un po’ troppo alto. Unica nota negativa del servizio: apprendiamo dell’esistenza della carta dei dolci, caffè e tè solo dopo aver ordinato i primi due.
Senza l’ausilio della carta assaggiamo quindi un tortino al cioccolato fondente con salsa all’arancia amara da sciogliersi letteralmente in bocca, e semifreddo alla pera e lampone con salsa gianduia, con la prima inesistente, sovrastata dal gusto prepotente e deciso del secondo, e con la terza ad avvolgere piacevolmente il palato. Acquoso e senza crema il caffè selezione Raigode, ottimo il liquore nocino, ottenuto per frantumazione del frutto secco da cui il nome.In chiusura segnaliamo la possibilità di parcheggiare nel garage accanto al locale, gratuitamente per le prime due ore. In conclusione un locale di buon livello dal quale, in assenza di preconcetti, si esce soddisfatti: la
qualità però si paga, sia essa carnivora od erbivora, e questo posto non fa eccezione alla regola.

C.P. (10/12/08)

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