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lunedì 11 febbraio 2008

Koda


Voto: 7-
Prezzo medio: 27 €
Via Cagliari 25, Roma (zona Nomentana)
Giorno di chiusura: domenica
Tel: 068543953
Web: www.ristorantekoda.it

Ci troviamo in quella che potremmo definire un’ osteria d’élite: ce ne accorgiamo fin dall’ingresso, molto curato e piuttosto elegante, come poi anche dall’interno del locale, dalle luci soffuse, stampe di richiamo agreste e la latente e curiosa sensazione, dovuta al particolare arredamento, di trovarsi a bordo di una nave.
Nel locale, piuttosto ampio, trovano posto diversi coperti, benché i tavoli siano posti ad una distanza adeguata l’uno dall’altro. Veniamo accolti da un cameriere dalla vena leggermente sarcastica, che ci dà l’impressione di stonare un po’ nel clima generale, ma non volendo rimarcare il classico pelo nell’uovo, ci sediamo fiduciosi. Essendo in dolce compagnia di una vegetariana chiedo quindi notizie circa quella che avevo letto in precedenza fosse una delle specialità della casa, ovvero il cous cous vegetale, ma mi rispondono che è stato relegato nell’antipasto di assaggini misti: pollice verso per l’infausta decisione, data oltretutto la scarsezza (meglio sarebbe dire l’assenza) di piatti senza carne o pesce, parzialmente mitigata dalla disponibilità a portarci comunque un assaggio del solo cous cous, in versione però colpevolmente ridotta rispetto alla ricchezza di ortaggi propria della ricetta originale. Dopo il cous cous, nonchè dopo nostro sollecito (!) ci è finalmente giunto al tavolo il Frascati Superiore DOC Villafranca (2004) ordinato molto tempo prima (e scelto in una lista dei vini che andrebbe un tantino rinforzata): se non altro è stata perlomeno osservata l’etichetta, fornendocene l’assaggio.
Venendo ai primi abbiamo provato spaghetti vongole e pachino (scolati con un paio di minuti d’anticipo), con le prime molto fresche ma un po’ sciapine, e fettuccine alla papalina (in realtà una carbonara leggermente rivisitata) davvero gustose e perfettamente mantecate nel condimento. Porzioni però ridotte, come anche l’offerta di primi e secondi, alla quale l’aggiunta di due o tre preparazioni sarebbe tutt’altro che sconveniente, magari ad appannaggio della sventurata categoria dei suddetti vegetariani! A proposito del menù abbiamo infatti registrato una marcata divergenza rispetto a quello proposto sul sito, anzi diciamo pure la difformità più totale: nota assai dolente per il cliente, ignaro che alle preparazioni dichiarate sul sito non faccia realmente fede l’offerta in loco.
A questo punto non possiamo che proseguire il nostro itinerario gastronomico con il piatto che dà il nome al locale, ovvero la coda alla vaccinara: esecuzione perfetta e porzione stavolta di dimensioni più che accettabili. Contorno di patate al forno riscaldate e per tal motivo seccatesi: sufficienza striminzita.
Per dolce scegliamo un delizioso tortino alle mele, ben presentato, e, in luogo del tiramisù appena terminato (alle 21:30..?), un onesto profiteroles. Caffè tiepido ma cremoso e tutto sommato accettabile e unica grappa prevista dall’offerta (anche qui una lista dei distillati non guasterebbe) molto, molto secca.
L’ambiente curato e riservato fa di questa osteria un buon indirizzo magari per una cenetta romantica: peccato per alcuni particolari che andrebbero rivisti e che precludono al locale un voto più alto.


C.P. (8/2/2008)

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